2016 Assieme in cammino da Caldiero alla Bassanella

Da Caldiero al borgo della Bassanella a Soave.
Per aprire l’anno Masci con il rito del passaggio della Porta Santa nel santuario della Madonna della Bassanella che è stato scelto come Chiesa giubilare per l’Est veronese.
Ci sembrava importante vivere questa piccola esperienza prima della conclusione dell’anno giubilare. E viverlo come apertura di una cammino. Il passaggio di una porta, il varcare una soglia, è un gesto profondamente significativo per ogni persona.
Gesù dice di sé: “Io sono la porta …” (Gv 10)
Ci siamo ritrovati alla partenza, sabato 1 ottobre, al centro di Caldiero in un numero che superava ogni previsione. Senza parlare del gruppo di amiche che si sono aggiunte in seguito lungo il cammino.
Una bella sorpresa! Il segno di quanto il camminare possa rappresentare una proposta in grado di coinvolgere e interessare. Si moltiplicano, in ogni paese e borgo, iniziative di camminate e marce popolari. Il camminare come esperienza di vita, come un mettersi alla prova, oltre che motivo di aggregazione, di incontro con gli altri.
Il Masci, lo scoutismo, sono una strada. Ma in fondo tutti hanno davanti a se la propria strada. Tra le persone che hanno aderito all’iniziativa c’era anche un folto gruppo di marciatori di Illasi (quelli che organizzano la Corrillasi).
Così l’inizio dell’attività di un gruppo è stato condiviso con tante persone. Sappiamo quanto può essere impegnativo il momento della ripresa. Riprendere il cammino significa cercare, riscoprire, rinverdire motivazioni e slancio.
Tutti siamo in cammino, a tutti i livelli. Ci sono cammini individuali, di piccoli gruppi. E ci sono cammini collettivi, corali. I grandi cammini delle svolte della storia.
Cammini di popolo. “Popolo di Dio in cammino”. È una bella immagine biblica che ricorda l’Esodo. Ed è forse l’immagine più bella che il Concilio Vaticano II ha usato per descrivere la realtà della Chiesa.
Siamo tutti in cammino. E lo siamo assieme. Come popolo. Talvolta si deve camminare da soli. Altre volte si ha la grazia di farlo assieme. E ci si scopre così fratelli, accomunati dai medesimi ideali. Il sudore, la fatica uniscono. Come le bellezze del paesaggio che assieme si può riscoprire e valorizzare.
Il cammino era impostato come un percorso dell’acqua sul testo di Gv 4: l’incontro di Gesù con la donna samaritana al pozzo di Sicar. Un luogo lontano dal centro, dalla capitale. Un luogo accaduto in una terra eretica, di nemici, secondo i modi di pensare consueti. L’incontro avviene a mezzogiorno, nell’ora più calda della giornata.
“Donna dammi da bere! Ho sete” .
A partire dalla sete si sviluppa tutto il dialogo che porterà questa donna “lontana”, “border line” per la comunità all’incontro con Gesù. Dalla sete di Gesù si passa alla sete profonda della donna che finirà per sentirsi non giudicata, accolta e valorizzata da Gesù. È per lei l’inizio di un percorso nuovo, differente. Che lei non avrebbe, forse, mai pensato di poter compiere. Non c’è nessuna situazione irregolare, priva di speranza. Ci sono nella vita di tutti nodi irrisolti a cui si è finito per
fare il callo. Tante cose ci sembra che non possano più mutare. A causa degli altri e a causa di noi stessi. Come per quella donna: il giudizio, il pregiudizio degli altri finisce per consolidare posizioni personali di comodo, diventano alibi che giustificano il proprio immobilismo. L’incontro della donna con Gesù mostra, in realtà, che non ci sono mai situazioni perdute, prive di speranza, di prospettiva.
Ci si può sempre rialzare.
Si può cambiare, qualunque sia la situazione in cui ci si trova a vivere.
Attraverso i campi delle Micheline e di San Vittore odoranti ancora della vendemmia in corso siamo arrivati alle rive del Tramigna sotto le mura di Soave per poi salire alla località della Ponsara, sulle colline a Nord di Soave, luogo in cui nel 1098 la Madonna sarebbe apparsa ad un povero contadino invitandolo a recarsi a chiamare il parroco. Dall’incontro con la Madonna sarebbe scaturita l’acqua della piccola sorgente che qui si trova ancora. La tradizione è stata rinverdita e ravvivata dalla gente del posto e dalla parrocchia negli ultimi vent’anni.
In qualunque modo ci si possa approcciare a questo fenomeno c’è da dire che quello delle apparizioni esprime la profonda sete e i profondi bisogni della povera gente. All’epoca delle apparizioni alla Ponsara la Madonna avrebbe liberato la gente del luogo dalla pestilenza e dalla carestia. La figura di Maria, in tutti i santuari esistenti nei nostri paesi, rappresenta sempre una grande risposta ai bisogni, alle sofferenze della gente, soprattutto dei più poveri.
L’immagine trovata in questo luogo è stata trasportata più a valle, al luogo in cui ora sorge il santuario della Madonna della Bassanella, da tempo immemorabile centro della fede e della devozione popolare della gente di Soave.
Al Santuario don Luigi Verzè ci ha aiutati a vivere il rito giubilare del passaggio della Porta Santa, scandito nei due momenti del rito dell’abluzione con l’acqua, per fare memoria del nostro battesimo, e del bacio del crocifisso, momento penitenziale di conversione e di rinnovata adesione a Cristo. Il tutto come introduzione alla celebrazione dell’eucaristia che ha visto riuniti attorno all’altare membri del masci di Caldiero e tante amici simpatizzati. E’ stata l’occasione per iniziare l’attività annuale nel nome del Signore e assieme a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, condividono con noi lo stesso cammino. L’assemblea si è spostata poi sotto il tendone allestito davanti al santuario per accogliere i pellegrini per una semplice e frugale cena di condivisione.
Parole chiave dell’esperienza:
Cammino (camminare per sentirsi meglio in movimento, per vivere l’esperienza della vita come dinamismo, come movimento continuo, come ricerca …);
Anno giubilare della misericordia (occasione per sentirci oggetto di misericordia, a livello personale, e per sentire come la misericordia è la chiave di ogni aspetto della nostra vita, delle nostre relazioni, delle nostre attività nei vari gruppi in cui siamo impegnati …);
Apertura,ripresa, di un cammino (coraggio di iniziare di nuovo qualcosa, un itinerario, un servizio; importante se lo si fa’ a livello di gruppo, qualunque esso sia: è la sfida dello stare assieme, costruttivamente, contro l’individualismo corrente che stiamo vivendo nella nostra epoca …).
Caldiero 03. 10 2016
Stefano Costa

Utilizzando il sito mascicaldiero.org, si acconsente all'uso dei cookie anche di terze parti.Se continui senza cambiare le tue impostazioni, accetterai di ricevere i cookies dal sito mascicaldiero.org. In ogni momento potrai cambiare le tue impostazioni relative ai cookies: in caso le impostazioni venissero modificate, non garantiamo il corretto funzionamento del nostro sito. Per saperne di più sui cookies che utilizziamo e come eliminarli, vedi la nostra informativa su utilizzo dei cookies.

Accetto i cookie da questo sito.

EU Cookie Directive Module Information