2018 Estate a Caorle

Caorle estate 2018.

Un luogo, uno slogan, un simbolo.

Vacanze masci allargate.

Si! Non si è trattato stavolta di un cammino, di un pellegrinaggio. Di un obiettivo con l'aspetto di grandi valori e20180722 140839 ideali, di riferimenti a camminate compiute nel passato dai nostri progenitori. Non c'è stato un traguardo, una meta da raggiungere. Quest'anno abbiamo voluto che l'attività masci della Soca di Caldiero si concludesse, culminando per così dire tutto il cammino di un anno, con alcuni giorni di vacanza comunitaria.

Giorni vissuti nella semplicità, nella linearità, nella rilassatezza, nella dimensione del riposo. Giorni al mare, come si dice. Non in montagna. O giù di lì. Cosa c'è più del mare, inteso come balneazione, come turismo di massa, a richiamare questa idea di riposo, di rilassatezza, di fuga dalla fatica del 20180719 174736quotidiano? Quale altro significato e valore può avere lo starsene ore e ore sdraiati su un lettino al sole o sotto l'ombrellone se non quello di affermare il desiderio di riappropriarsi del proprio tempo, delle proprie forze, del proprio corpo per dedicarsi solamente a sé stessi? È l'affermazione del proprio io, del tempo che si vuol dedicare solo a sé stessi.

Eppure la spiaggia può avere un valore oggi come luogo di incontro tra tantissime persone provenienti da posti differenti. L'aria del mare ci permette di percepire noi stessi come esseri piccoli e fragili immersi in una dimensione di infinito e di assoluto. Anche il riposare , il prendere il sole, può avere un suo valore. In fondo i latini vivevano l'"otium" come un grande valore, vissuto in contrapposizione al "negotium". Il non far niente come possibilità contrapposta all'essere costretti ad affannarsi in mille faccende. L'otium era, in qualunque modo lo si possa intendere, la condizione delle persone libere.

Il non far niente era il terreno in cui poteva germinare la cultura, la filosofia, la letteratura. Nel Vangelo, su un piano molto più elevato, troviamo un riferimento di fede a questo discorso nell'episodio di Marta e Maria. IMG-20180719-WA0013Marta è affaccendata nei preparativi, ma è Maria che si è scelta la parte migliore, vale a dire la possibilità di ascoltare la Parola del Maestro. Il non far niente, "l'otium", è una possibilità che non è sempre "possibile", un lusso riservato spesso a pochi. Come a dire che la libertà è una grazia, un'occasione rara.

Per questo quando capitano giorni del genere, tanti o pochi che siano, è bene esserne grati. Sono i giorni, le occasioni in cui è possibile sperimentare e vivere la gratuità e magari mettersi all'ascolto della Parola del Maestro, in qualunque modo essa possa rivelarsi.
A Caole siamo stati ospiti della casa di accoglienza dei padri Stimmatini. Non eravamo solo noi del Masci. Condividevamo pasti e spiaggia con altri ospiti, simpatizzanti e amici di lunga data, dell'ideale della congregazione stimmatina. Accanto alla vita condivisa con loro avevamo alcuni semplici momenti "nostri", dedicati alla nostra dimensione di scouts adulti. In un angolo della pineta, al nostro arrivo, abbiamo issata la bandiera che poi abbiamo ammainata alla chiusura del campo.

Attorno alla bandiera ci riunivamo due volte al giorno per un semplice momento di preghiera e un IMG-20180722-WA0010momento di riflessione dedicato alla lettura di alcuni testi dell'ultima letDSC08315tera apostolica di papa Francesco, "Gaudete et exsultate", sul tema della chiamata di tutti alla santità. Un momento di riflessione sul significato dell' essere cristiani ai nostri giorni. L'essere santi, ovvero cristiani, trova il proprio punto di riferimento nelle beatitudini proclamate da Gesù. La beatitudine è la felicità proposta dal Vangelo, molte volte in opposizione alla felicità consumista e sfruttatrice che ci viene proposta dal mondo. Ogni giorno una beatitudine commentata da papa Francesco ha costituito il fulcro del nostro momento di preghiera e di riflessione. Nessuna pretesa di esaurire il tema o di completare la lettura del documento. Semmai per ciascuno l'impegno di continuarne la lettura a livello personale.

Una caratteristica di questa vacanza comunitaria era l'amplio assortimento di persone che si sono ritrovate assieme. Si può essere tanto differenti, nonostante l'esiguità del gruppo (una quindicina di persone). Differenza equivale anche a ricchezza. Se si sa mettersi dal punto di vista giusto, dal punto di vista della disponibilità ad ascoltare, a mettersi in gioco, ad apprezzare tutto ciò che l'altro ci può offrire, a sorridere di sé stessi ... È evidente che anche la formazione ha avuto essenzialmente il carattere di un assaggio, di uno stimolo a causa di tanta diversità.

Ognuno poi è chiamato a proseguire a modo suo questa formazione. Ma se ci pensiamo, la formazione, per gli adulti, funziona molto spesso proprio in questo modo. Attraverso stimoli, occasioni, (talvolta anche imprevisti) di cui ognuno si appropria e fa' fruttare a seconda del proprio vissuto. Ed ora alcune immagini/suggestioni per dare l'idea dello spirito di questa settimana breve che abbiamo vissuta a20180718 214316ssieme. Certamente potrebbero essere molti altri gli aspetti da prendere in considerazione. Io ne parlo a mo' di esemplificazione.
La prima immagine che mi porto a casa è la piccola passeggiata lungo i "casoni", i luoghi della vita e del lavoro passato dei pescatori della laguna. Luoghi di altri tempi, carico di bellezza e di fascino, invito a non dimenticare le radici e la fatica da cui la nostra vita è stata preceduta.

La seconda immagine è la chiesetta – santuario della Madonna dell'Angelo, situata proprio sul limitare della scogliera, a pochi passi dal centro storico di Caorle. Si tratta di una chiesetta piena di offerte votive, sovrastante la spiaggia, in questi giorni gremita di bagnanti, di donne in bikini e20180722 140846 uomini in costume. Forse questo clima vacanziero può farci pensare che oggi ci sia meno attenzione alle offerte votive, alle preghiere. Sulla porta della chiesetta un cartello invita ad entrare nel tempio con gli indumenti adatti al luogo sacro in cui ci si trova. Forse la gente ha meno disponibilità a pensare alle cose del Cielo. O forse mi sbaglio. La spiaggia e la chiesetta a stretto contatto sono in ogni caso un simbolo, su cui riflettere. Mi piace pensare in ogni caso che questa chiesetta è lì da secoli, come punto di riferimento, come protezione e come richiamo di fede per tanta e tanta gente. Certo i costumi di un tempo non si sognavano minimamente i bikini succinti di oggi. Ma perché continuiamo ad associare l'idea del sacro alla necessità di non mostrare il proprio corpo?

La terza immagine che porto a casa è stata la serata passata in spiaggia a vegliare le stelle. Come cambia la temperatura in spiaggia di notte. E che senso fa' l'oscurità e il silenzio che in essa regna! Un'oscurità a cui non siamo più abituati e che ci sorprende quando la possiamo sperimentare. Non fa' meraviglia c20180720 094805he siano tanto pochi oggi quelli che sanno leggere il cielo, orientarsi con la visione delle stelle, conoscerle per nome magari. Nei secoli passati il cielo stellato era una pagina che gli uomini imparavano per necessità a leggere, non fosse altro per la mancanza di luce artificiale e per la lunghezza delle notti che dovevano affrontare. Quanta parte di vita doveva essere passata nell'oscurità della notte, quando non c'era altro da fare se non dedicarsi al riposo? Da questa terza immagine porto con me il gusto, l'assaggio, del cielo stellato, con la percezione della infinita grandezza in cui la nostra piccolezza è immersa. Abbiamo bisogno di momenti del genere per non appiattirci nella linearità di un quotidiano che non lascia spazio ad alcuna fantasia e libertà. Abbiamo bisogno di alzare gli occhi al cielo. Magari in una notte d'estate. Magari al mare o attorno ad un laghetto alpino. Sono esperienze indimenticabili.

La quarta immagine è la foto finale che abbiamo fatto al momento di ammainare la bandiera: l'immagine ritrae le persone che hanno partecipato a questo piccolo campo. C'era chi veniva da Caldiero, da Caldierino, chi da Tregnago, chi da Caprino, chi da Cremona ... ci siamo trovati assieme per questi pochi giorni forse per motivi differenti.

Come dice una canzone: "Siamo arrivati da ... quindici strade diverse, in quindici modi diversi ... perché il Signore ha voluto così". Nel volto e nello sguardo di ciascuno scopro il motivo che ha reso possibile la realizzazione di questa esperienza.

Stefano Costa

Utilizzando il sito mascicaldiero.org, si acconsente all'uso dei cookie anche di terze parti.Se continui senza cambiare le tue impostazioni, accetterai di ricevere i cookies dal sito mascicaldiero.org. In ogni momento potrai cambiare le tue impostazioni relative ai cookies: in caso le impostazioni venissero modificate, non garantiamo il corretto funzionamento del nostro sito. Per saperne di più sui cookies che utilizziamo e come eliminarli, vedi la nostra informativa su utilizzo dei cookies.

Accetto i cookie da questo sito.

EU Cookie Directive Module Information