2017 MASCI! È tempo di ripartire

“Settembre è qua e ci sta fissando”. È una frase apparsa in questi giorni sui network. Lo sguardo di Settembre non può rimanere inevaso. Tutti lo avvertiamo, invitante e puntuale nel richiamarci ai nostri impegni.
È invito a riprendere, a ritornare, a motivarsi di nuovo per ripartire.
Riprende un po’ tutto: l’anno scolastico, sociale, associativo, pastorale …IMG-20161217-WA0002
Abbiamo ripreso anche il MASCI.
Con un po’ di timidezza, quasi con circospezione, fissando una riunione all’inizio del mese per vederci di nuovo, per contarci e per buttare sul tavolo idee per il nuovo anno, per i prossimi mesi.
E già questo è stato un fatto importante: vedere che c’eravamo ancora quasi tutti. Su chi mancava sapevamo e sappiamo di poter ancora contare. E poi la serie di idee buttate sul tavolo, magari un po’ alla rinfusa, in modo disordinato. Come si svuota una valigia dopo un viaggio. Sono state buttate lì varie cose: idee, aspettative … In questi giorni sappiamo che si tratta di metterle in ordine e organizzarle. Alcune idee possono diventare progetto e trovare una qualche attuazione. Altre rimarranno nel bagaglio come possibilità per il futuro. Si sa, i tempi e le forze sono quelle che sono. E comunque per ogni cosa viene il suo tempo

Vorrei focalizzare questo contributo in due pensieri introduttivi e, in seguito, ad un piccolo resoconto delle attività svolte lo scorso anno.

Il primo pensiero, la prima suggestione riguarda la bellezza del trovarsi assieme come Associazione. Il nostro tempoDSC04983 - Copia rischia di diventare il tempo del soggettivismo e dell’individualismo. Il mondo associativo (e anche del volontariato) vive oggi probabilmente un periodo di stanchezza, dopo l’effervescenza degli anni passati. Ci troviamo ancora nel mezzo della crisi. Una crisi che non è solo economica, ma in primo di vita, di motivazioni. Prima della crisi economica viene la persistente crisi demografica perché questa ci impedisce di guardare al futuro e anche all’impegno per gli altri. La crisi dei gruppi e del volontariato parte da qui.
Questo non vuol dire che la gente non abbia voglia e desiderio di stare assieme: le proposte sono infinite. I bar, i locali notturni sono pieni di giovani e di adulti alla ricerca di contatti umani. La realtà è questa: siamo alla ricerca incessante di contatti umani, di relazioni. Contatti umani che spesso, nella realtà quotidiana - del lavoro o della difficoltà a trovarlo - non sono per nulla favoriti.
In questo senso ci sembra che il Masci possa essere una proposta, una strada, una possibilità. Si partecipa al Masci perché si crede nell’importanza del gruppo. Ogni gruppo ha il suo specifico. L’importante è saper scegliere quello che più corrisponde alle esigenze della propria persona.
Oltre che essere un gruppo il MASCI è anche parte di un movimento che si articola, oltre che a livello locale, a livello zonale, regionale, nazionale. Abbiamo dei segni che ci identificano come scouts adulti. E non per farci belli. Un segno non serve a metterci in mostra ma a manifestare un impegno.
L’uniforme, il fazzolettone, la tessera … parlano di una adesione ufficiale e visibile. Possono sembrare cose d’altri tempi, ma in fondo credo che sono queste le cose di cui abbiamo bisogno. I segni esteriori del Masci sono l’attestazione del fatto che ci sei, che ci sono! Che il gruppo, ma anche la parrocchia, il paese, tutta la società possono in qualche modo contare su di me. Per il poco che posso e riesco a fare. Per il tempo limitato che riesco a mettere a disposizione …
Pensiamo quanto è difficile e impegnativo arrivare a dire, ai nostri tempi: “Ci sono! Potete contare su di me!”
Nessuno è chiamato a fare miracoli. Ognuno fa’ il poco che può. Anche perché ognuno si porta dietro problemi di salute, di famiglia, di lavoro … e chi più ne ha più ne metta. Però non è giusto che questi problemi ci soffochino. In fondo l’esperienza dice che quando si riesce a ritagliarsi un pezzetto di tempo da dedicare ad un cammino di gruppo o di associazione, pur in mezzo a tante altre incombenze, se ne esce rafforzati, migliori. Perché si riscopre la bellezza del crescere (da adulti).
Il secondo riguarda il significato della parola MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), ma lo lascerei, per motivi di spazio, per un prossimo intervento.
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Una parola sulle attività svolte l’anno scorso che serviranno da punto di partenza per programmare quelle dell’anno che stiamo iniziando. È bello vedere, in fase di consuntivo, quante cose siano state fatte, pur essendo un piccolo gruppo di persone. Mentre si cammina è facile che la fatica abbia il sopravvento, impedisca in certo modo di vedere quello che ci sta davanti. È alla fine del processo che si può vedere il frutto e il senso di tutte le fatiche fatte. Per questo diciamo che c’è spazio per la presenza, le idee e le iniziative di tutti. Stando assieme si impara la bellezza di fare cose nuove.
Sottolineerei tre aspetti, tre traiettorie del cammino percorso lo scorso anno. Traiettorie che riflettono tre aspetti che ci caratterizzano come gruppo Masci.
Il camminare assieme; la convivialità, l’apertura agli altri gruppi del movimento.

1. Il camminare assieme.
Le attività si sono aperte e chiuse all’insegna del pellegrinaggio, del camminare. L’apertura del cammino è consistita nel piccolo pellegrinaggio, un sabato pomeriggio di inizio ottobre, al Santuario giubilare della Bassanella di Soave, condiviso con più di
cinquanta persone, tra cui un bel gruppo di rappresentanti del gruppo podistico di Illasi.
Una camminata ben più consistente ha segnato, invece, la conclusione delle attività dell’anno. Ai primi di giugno abbiamo percorso, per tre giorni, l’alta Valle di Non (la Valle Anaunia) sulle tracce ideali dei pellegrini e martiri che nel quarto secolo d. C. hanno portato il seme del cristianesimo in quelle valli.
Queste due attività sono state (e sono sempre) aperte a tutti gli amanti del camminare. E sono queste attività che ci fanno sentire in sintonia con tutte le persone che, ai nostri giorni, stanno riscoprendo la bellezza del camminare.
Il cammino, la strada è sempre una costante immancabile della vita scout. Un modo di impostare la vita, nel senso della ricerca continua, del movimento, dell’uscita da sé. Nulla come il camminare, come persone disarmate e vulnerabili, facilita l’uscita da sé e l’incontro con l’altro. Il cammino permette di sperimentare cose che in auto o in aereo si possono solo sognare. Chi l’ha provato – e solo chi l’ha provato - sa di cosa sto parlando.

2. L’aspetto conviviale
Lo stare assieme si caratterizza per la gioia, per la celebrazione della vita. e nello stesso tempo lo stare assieme non è sempre facile. È faticoso, duro stare gomito a gomito con l’altro. Lo stare assieme ha bisogno di momenti, di occasioni che in qualche modo lo trasfigurino, lo illuminino nei suoi aspetti più belli. che Cosa vuol dire mangiare assieme alla fine di tutto? È la celebrazione della vita, la bellezza dell’incontrarsi. Il sapore di un piatto tipico e di un buon bicchiere di vino ci riportano al significato profondo della vita: nel cibo preparato bene, e assieme, magari imparando ricette nuove, vengono portate alla luce le particolarità, le caratteristiche di un paese, di una famiglia, di un popolo, di un determinato periodo storico (gli anni della nostra infanzia, dei nostri nonni …) o di una stagione dell’anno. È invito a valorizzare la vita in tutti i suoi aspetti. Ricordiamo a questo proposito le cene divenute una specie di riferimento, dei “Sapori e Tesori” il 18 marzo e la partecipazione allo stand gastronomico nelle tre sere della Sagra di San Mattia in collaborazione con la Proloco.

3. Il respiro di tutto il movimento.
Altro aspetto è il respiro di un movimento, di una realtà più grande del nostro gruppo di Caldiero. Sto parlando delle innumerevoli opportunità di incontri formativi che vengono offerte, a livello regionale, nazionale e come possibilità di incontro con gruppi come il nostro presenti in altri paesi e città. E qua c’è solo da sbizzarrirsi per chi ha tempo e disponibilità. Ricordo due eventi: il primo vissuto personalmente in occasione del Natale, nella città di Graz e di Furstenfeld in Austria, come incontro e scambio di auguri natalizi con il simbolo della Stella, con i gruppi Masci delle regioni italiane del Trentino, del Veneto e del Friuli assieme al MASCI di Slovenia, Croazia ed
Austria. Una bella esperienza di internazionalità. Mi rendo sempre più conto del bisogno enorme che abbiamo noi italiani di esperienze come queste che ci facciano toccare con mano che il mondo e la realtà non coincide affatto con la nostra piccola visuale, con l’ombra del nostro campanile, per quanto bello possa essere. E il fatto che lo scoutismo e il masci siano presenti in ogni paese è un’occasione per l’incontro e la conoscenza reciproca. Occasione per aprire varchi, andando contro i muri che sempre più spesso la paura ci fa’ edificare attorno a noi.
Il secondo incontro è lo squero (incontro di formazione) vissuto con tutti i gruppi MASCI della regione nel centro storico di Venezia. Grazie al fatto che l’organizzazione era curata dal gruppo locale abbiamo avuto l’opportunità di accostare aspetti inediti della ricca città lagunare, al di là dei soliti e scontati itinerari turistici: bello in particolare l’incontro storico - spirituale sui mosaici della basilica di San Marco.
A questi aspetti si può aggiungere il filo rosso che li ha accompagnati per tutto l’anno: gli incontri tra di noi a cadenzasettimanale. Ricordiamo anche gli incontri sul Vangelo a partire dall’invito di papa Francesco di vivere la fede in uscita o nelle periferie. In fondo per il Signore siamo tutti sempre “fuori”, in periferia, in qualche modo ai margini, e sempre bisognosi per questo di misericordia.
Particolarmente intensa e toccante, nella quiete notturna di San Colombano ad Illasi, è stata anche l’esperienza della “Cena Pasquale ebraica”, come modalità per prepararci concretamente alla celebrazione della Pasqua.
Quando si pensa di fare qualcosa di nuovo non si sa come andrà a finire. Dopo averlo realizzato rimane la gratitudine per averlo potuto rendere possibile, grazie all’apporto di ognuno. Su questo pensiero si può pensare di intraprendere altre iniziative. È con questo spirito che stiamo iniziando il nuovo anno. Con la voglia di proseguire il cammino. Di ritrovarci ancora assieme, consapevoli che l’ideale dello scoutismo, con i suoi innumerevoli valori di essenzialità, sacrificio, attenzione alla natura e a chi è nel bisogno …, può continuare a dare ancora tanto alla crescita umana di ciascuno.

Le porte sono aperte a chiunque avesse voglia di mettersi in gioco assieme a noi.

Stefano Costa

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